Per aiutarti a fare chiarezza sulla fase di cambiamento in cui ti trovi e per capire se sei davvero pronto a cambiare lavoro ti invito a compilare il questionario:


Il lavoro non dovrebbe essere solo il mezzo per mantenersi economicamente ma dovrebbe anche restituire un senso di appagamento e soddisfazione personali a prescindere dall’attività che si svolge. Solitamente il lavoro occupa gran parte del nostro tempo e l’insoddisfazione impatta fortemente sulla qualità della nostra vita (umore, salute fisica e mentale) e delle nostre relazioni.

Aspettare ogni giorno che il turno finisca oppure guardare compulsivamente l’orologio ogni due minuti sperando che arrivino presto le 18 sono campanelli d’allarme da non sottovalutare.

Oggi in Italia il mercato del lavoro propone, tendenzialmente, occupazioni precarie e con retribuzioni poco competitive. Queste condizioni portano le persone a valutare il mercato con più frequenza ma comportano anche molte più preoccupazioni legate ai rischi che si potrebbero incontrare.

Inoltre, la pandemia ha fatto nascere in molti il desiderio di dedicare più tempo a sé stessi, alla famiglia e ai figli e molte aziende oggi offrono la possibilità di lavorare in smart working che risulta un elemento decisamente attraente per chi sta valutando nuove opportunità spinti da questi bisogni.

Tra le altre motivazioni che spingono al cambiamento professionale c’è anche lo stress dato da diversi fattori come l’insoddisfazione, un ambiente conflittuale, la sensazione di non imparare nulla, la mancanza di prospettive di carriera, etc.

Quindi è essenziale chiarire bene motivazioni e obiettivi che ci spingono a cambiare. 

Bisogna aver chiaro dove si vuole andare (stesso lavoro in un’altra realtà, ambire a ruoli superiori, cambiare completamente attività e/o settore, trasferirsi altrove, intraprendere la libera professione) e bisogna prendersi il tempo necessario per capire se la decisione di cambiare lavoro sia la risposta alle difficoltà che si stanno vivendo in quel momento preciso della propria vita.

Non per forza bisogna affrontare tutto questo da soli. 

È utile confrontarsi sulla direzione che si vuole prendere per valutare tutte le opportunità e valutarne punti di forza e criticità.

Ci si può anche rivolgere a figure professionali specializzate come il career counselor il cui compito è supportare la persona nel progettare, rivedere o intraprendere la propria attività lavorativa in relazione al contesto in cui è inserita aumentando la consapevolezza di sé stessi e condividendo le preoccupazioni professionali, consolidando le capacità e valorizzando le specificità professionali e identificando le barriere emotive o le responsabilità personali che potrebbero impedire alla persona di raggiungere il cambiamento positivo.