Un approccio psicoterapeutico strutturato, riconosciuto dall’OMS nel 2013 come trattamento d’elezione per la cura di eventi traumatici. La terapia EMDR viene utilizzata anche per il trattamento di svariati sintomi collegati ad esperienze negative di vita, e non solo. Un approccio evidence-based e sono ormai numerosissimi gli studi pubblicati su riviste scientifiche che ne attestano la validità per un’ampia gamma di problematiche psicologiche. Le ricerche hanno evidenziato un’efficacia neurobiologica comprovata.
La terapia EMDR utilizza la stimolazione bilaterale alternata (oculare, tattile o acustica), somministrata da uno psicoterapeuta esperto, per rielaborare il ricordo dell’esperienza che è stata negativa o traumatica da un punto di vista emotivo.
I ricordi vengono “desensibilizzati”, ovvero perdono la loro potenza negativa, indipendentemente da quanto tempo è trascorso dall’evento originario disturbante. Nel frattempo, è possibile raggiungere una rielaborazione più adattiva del ricordo stesso, in modo che non produca più sintomi psicologici.
Analizzando l’etimologia della parola (“ferita” in greco), possiamo definirlo come una “ferita dell’anima”: qualcosa rompe il modo di vivere abituale della persona, rompe gli equilibri e generalmente ha un impatto forte e negativo sulla persona che lo vive.
Possiamo distinguere tra i traumi con:
Il presupposto di base è che per trovare sollievo rispetto ai sintomi attuali del paziente, è necessario risolvere in maniera adattiva le esperienze traumatiche o negative che ne sono la causa.
La cornice teorica di riferimento è quella dell’AIP (Adaptive Information Processing – Shapiro, 1995). Secondo il modello della Processazione Adattiva dell’Informazione, i ricordi traumatici vengono fissati nella memoria assieme alle caratteristiche che il soggetto ha sperimentato nel momento in cui stava vivendo l’evento: sono quindi presenti emozioni disturbanti, sensazioni fisiche, immagini, aspetti percettivi e sensoriali e convinzioni sul Sé.
Quando l’evento è troppo intenso per essere “digerito” dal nostro cervello, tutte queste informazioni rimangono bloccate (“congelate”) all’interno delle reti neurali. Il ricordo può rimanere così “isolato” all’interno delle strutture cerebrali e, proprio perché non elaborato, continuare a produrre disagio psicologico e sintomi anche per molti anni.
LATO TERAPEUTA: può praticare EMDR chi ha ricevuto una formazione ufficiale da parte dell’Associazione EMDR Italia.
LATO PAZIENTE: l'EMDR si può applicare ad una grande varietà di sintomi e di situazioni. Per una valutazione sul caso specifico, è opportuno rivolgersi ad un terapeuta EMDR certificato.
Psicologa
Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 19748
Brescia, Via della Volta 44
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